Considerazioni sulla sismotettonica e sismogenesi del sistema estensionale della Val Tiberina-Gubbio.
L’analisi relativa ai dati sismologici dei terremoti di bassa magnitudo, fornisce informazioni utili sul contesto sismotettonico e sismogenico, nonché sui processi sismici che generano le sequenze sismiche e i forti terremoti associati. Attraverso questo studio, sono stati analizzati i dati sismici relativi alla sequenza di terremoti del 1984 e alla sismicità del 2010-2015, per ottenere informazioni sulla storia degli eventi sismici e l’attività della strutture tettoniche associate, al fine di descrivere il modello sismotettonico e sismogenico della zona analizzata. La geometria della faglia Altotiberina è rappresentata da una superficie di scollamento di importanza regionale, soggetta a deformazioni per creep lungo il segmento più profondo, che determina l’evoluzione della sismicità dell’area. Deformazioni fragili con la possibilità di microsismicità e forti eventi, sono possibili lungo i segmenti più superficiali. La faglia di Gubbio è antitetica alla precedente e caratterizzata da deformazioni fragili con la possibilità di forti eventi. A causa del roll-back del piano di subduzione, si instaura un regime estensivo, con la riattivazione delle due faglie precedenti che delimitano un “cuneo”. Sottoposto alla forza di gravità, il cuneo collassa creando un “gravimoto”. Viene infine proposto un modello sismogenico evolutivo dell’area della Val Tiberina-Gubbio. Riteniamo possibile che il modello dei “gravimoti” possa essere adottato per descrivere la sismotettonica e sismogenesi di altre aree degli Appennini.
di: Paolo Balocchi & Giulio Riga
Pubblicato in: Atti Soc. Nat. Mat. di Modena, vol. 148 (2017), pp. 64-82.
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